L’ARTISTA
Viaggiatore e sognatore. La sua forza unisce sogno e realtà, tradizione e modernità.
Nato a Bruxelles, da genitori sardi, vissuto in Sardegna, viaggia e incontra artisti e culture diverse, che ne influenzano la visione, ma rimane sempre legato e ben radicato nella sua terra, isola di mare e montagna, di scogli e boschi, di tradizioni profonde e contemporaneità, raccontate nelle sue opere.
La sua vita segue un filo rosso che, portandolo dagli studi del liceo artistico e alla specializzazione in architettura di interni lo ha condotto alla carriera di artista, con la voglia di esprimere una realtà fantastica, fiabesca “raccontata con la voce di un bambino, ma nel corpo di un adulto”.
La visione onirica della realtà accompagna gran parte del suo percorso creativo e immerge il pubblico in una realtà parallela, metafisica, dove il sogno si intreccia fittamente alla vita e al vissuto dell’Artista, ma anche di tutti noi.
Apparentemente in contrasto con la sua voglia di vedere il mondo e di conoscere il più possibile, ha scelto come dimensione di vita ideale quella isolana, solo a prima vista chiusa all’interno di limitanti confini (in parte oggi superabili attraverso l’uso delle nuove tecnologie), ma che ha aperto la sua mente a esiti artistici stimolati dagli spazi silenziosi e tranquilli della Sardegna, alla riscoperta delle emozioni che sembrano sparire, perse nel nostro profondo, nella fase adulta della vita, ma che ritroviamo guardandoci nell’anima, scegliendo di dare valore al tempo e allo spazio che ci circondano e misurare la vita in attimi da sentire e gustare.
Fabrizio Antonio Ibba ha unito l’interiorità del suo pensiero e della sua arte ad una dimensione universale con garbo e gentilezza, sempre in cerca di contatti e di incontri che facciano emergere l’umanità, con curiosità e senso critico, attraverso il filtro delle sue emozioni supportato e sostenuto dalla tecnica acquisita.
L’OPERA
Gli studi regolari e le esperienze sul campo lo portano a padroneggiare e conoscere una molteplicità di tecniche artistiche, alla fine indirizzandosi su materiali e tecniche classiche e al tempo stesso efficaci nella loro semplicità.
La carta è il materiale prediletto, ma sperimenta anche legno, acqua, terra per realizzare opere materiche legate alla Sardegna e alle suggestioni che questa terra esprime.
Probabilmente non sbaglia a credere che la vera essenza della sua opera si colloca nella dimensione del ricordo quando, ancora fanciullo, giocando con una macchina da scrivere, materializzava le parole scritte su fogli di carta creando universi fiabeschi e fantastici.
All’interno di quei mondi metafisici, con i loro protagonisti, re e regine, cavalieri su splendidi destrieri, ma anche con le loro suggestioni implicite di valori morali e di grandi emozioni, amori puri, amicizia e lealtà, sacrifici e onore, Fabrizio ci accompagna alla scoperta delle nostre emozioni e alla riscoperta del fanciullo che aspetta dentro di noi.
Esempi celebri nella storia dell’arte di artisti che sono andati alla ricerca del fanciullo, del primitivismo del segno e della purezza di sentimenti e che recuperano la memoria infantile non mancano, e in qualche modo si possono ricollegare al percorso che anche Fabrizio ha intrapreso. Una cifra artistica simile nelle forme, ma originale nella sostanza.